domenica 4 aprile 2010

IL MAIALE DELLA NEVE: LA RAZZA SPOTTED POLAND CHINA (Spot)





La razza spotted poland china ha le sue origini dalla poland china.


Si differenzia per il colore del mantello.


La poland china ha mantello di color nero giaietto perfetto, generalmente alto calzato, con qualche macchia di bianco sul corpo; grugno bianco limitato a cono. La spotted poland china ha mantello bianco almeno per il 50% con macchie nere, per cui può dirsi bianco a macchie nere.


La razza è originaria della Miami – Walley, contea di Butler dello Stato di Ohio e risale ai primi anni del XIX secolo.


L’origine non è ben accertata, anzi è controversa. Quella più attendibile, e che è riportata dal Lippincott’s Farm Manual Production Swine Husbandry, sarebbe la seguente: anteriormente al 1816, la Società Shakiers of Union Villane importò nella contea di Warren un verro e tre scrofe da Filadefia, che presentò a Shakiers come puro sangue cinese e che perciò chiamò large china. Pare che il verro e due scrofe fossero interamente bianchi e la terza scrofa bianca con macchie rosse e nere. Avevano media statura e osso sottile ed erano buoni utilizzatori di foraggio. I large china e i loro discendenti furono sovrapposti con successo ai maiali indigeni ed il prodotto fu conosciuto sotto il nome di Warren – County – hog (porco della contea di Warren). Questo maiale in seguito subì nuovi miglioramenti per l’avvenuta introduzione di altri porci cinesi più grandi, ma di tipo ancor più fino e per l’importazione di berkshires nel 1835 o 1836 e verso il 1840 dell’irish grazier.


Quest’ultima era una razza bianca di meriti eccezionali, che alcuni chiamavano razza poland, forse perché si riteneva oriunda della Polonia.


Siccome tutti ammettevano questa origine e d’altra parte vi era chi sosteneva che i prodotti discendenti da tutti questi incroci dovessero chiamarsi poland china, perché uno degli allevatori che più si distinse nel miglioramento dei porci nella contea di Warren era polacco, venne nominata una Commissione che esprimesse il suo parere. Nelle sue conclusioni, presentate ad Indianapolis nel 1872 alla National Swine Breeder’s Convention, raccomandò che, qualunque fosse l’etimologia del nome, la razza della contea di Warren fosse riconosciuta col nome ufficiale di poland china. Che un nome qualunque fosse dato alla razza era più che giusto, poiché fin dal 1845 nessun’altra immissione di sangue era avvenuta: erano quindi 27 anni che la razza aveva cominciato il suo cammino di ascesa.


L’antico tipo era più largo, più raccolto e più ossuto di quello che durò fino fino all’inizio del 1914, allorchè gli allevatori erano andati verso il berkshire riducendo l’osso e selezionando la finezza, fino a cadere in una statura limitata e in limitata fecondità. Essi non avevano tutte le colpe, perché era stabilito che il poland china fosse plasmato sul tipo ideale del maiale da grasso e da sego. Dal 1914 le cose si sono cambiate. Si sono prefissati alcuni obiettivi: 1° il poland china, pur essendo un maiale che ingrassi con la massima facilità, desse carne più soda, meno grassa e segosa ed avesse una mole più grande, 2° che fosse più atto all’allevamento campestre, incomparabilmente più economico e più produttivo. In altri termini prima si chiedeva estrema finezza, ora estreme dimensioni. Mentre si sono sempre selezionati due prototipi di maiale, da una parte, il maiale da grasso e sego, e dall’altra il maiale da prosciutto e carne, ci si è indirizzati, nel dopoguerra, verso un maiale che rispondesse alle esigenze del mercato di quel periodo.


In Italia la razza poland china sembra sia stata introdotta nei primi anni del novecento ed incrociata con la casertana e con lo yorkshire.


Notizie più recenti di importazioni dagli Stati Uniti, di animali di razza spotted poland china, risalgono ai primi anni “60. La provincia maggiormente interessata è stata certamente Modena, ma anche nel lodigiano si ebbe una buona diffusione.


Fu utilizzata negli allevamenti all’aperto perché risultava una razza rustica, molto resistente al freddo in inverno e poco colpita dalle scottature solari in estate. Esistono foto che ritraggono le scrofe spotted, nei nostri allevamenti all’aperto d’inverno, mentre passeggiano tranquillamente con la loro prole nei campi coperti di neve.


Negli ultimi anni della sua presenza in numeri consistenti, la spot (così è stata ridefinita in Italia) è stata utilizzata in provincia di Modena (in circa 5/6 allevamenti) per produrre la linea femminile incrociata con la large white ed utilizzando come finale il landrace belga. Si producevano, con questo sistema, maiali da macelleria con un peso di circa 140 chilogrammi. Con l’introduzione del Disciplinare di Produzione del Parma e San Daniele questo tipo di produzione si può dire scomparso.


Nella nostra provincia lo spot era utilizzato in linea femminile incrociato con la landrace e finito con la large white (az. Ravizzini) arrivando a produrre suini con un peso di circa 160 chilogrammi.


Il Lodigiano può vantare, senza ombra di dubbio, di aver avuto il miglior selezionatore italiano della razza spotted poland china.


Samarati Marcello, figura storica della selezione nazionale, ha gestito dai primi anni sessanta alla fine degli anni novanta due allevamenti, uno a Borgo San Giovanni e l’altro a Valera Fratta. Ha partecipato ad innumerevoli Manifestazioni collezionando i più ambiti premi anche alla Rassegna Suinicola Internazionale di Reggio Emilia.


Da qualche anno la spot è entrata a far parte delle razze a limitata diffusione del Registro Anagrafico. Gli allevamenti iscritti all’A.N.A.S. oggi sono due: l’az. Bergamaschi di Modena e l’az. Cornalba di Lodi.


La Spot però non è una razza autoctona per cui non rientra nel progetto di conservazione finanziato dallo Stato. Anche l’ANAS non ci può dare una mano.


Il dottor Cornalba Giuseppe ha il merito di aver ripreso e mantenuto vivo l’interesse per la spot impedendone l’estinzione. Il suo compito non è facile, soprattutto perché diventa sempre più difficile reperire linee nuove per il rinsanguamento. Sarebbe un peccato perdere una razza che, per gli appassionati oltre che esteticamente affascinante mantiene quelle caratteristiche di rusticità e di resistenza alle malattie che tanto si vanno ricercando…







…ma veniamo alla storia di oggi (marzo 2009) !



L’azienda Cornalba, per ragioni contrattuali con una nuova soccida, deve chiudere l’allevamento e per la razza Spot sembra la fine. A questo punto l’unico allevamento esistente in Italia è quello dell’azienda Bergamaschi di Modena. In tutto, tra l’az Cornalba e l’azienda Bergamaschi, abbiamo 10 scrofe, 1 verro adulto ed una covata di suinetti tra i quali 2 maschi. Da ulteriori ricerche, anche in collaborazione con la Drssa Pizzi del Parco Tecnologico Padano, scopriamo che non esisterebbero neanche negli USA altri soggetti di questa razza.


Faccio appello a Paolo Migliorini che pubblica un articolo su “Il Cittadino”. Dimostra sensibilità anche Caterina Belloni, redattrice dello stesso giornale, che scrive un coinvolgente articolo sul Corriere della Sera.


A questo punto arrivano in Associazione telefonate di allevatori che si dimostrano interessati a darci una mano.


Alla fine, fra tante promesse, ci sono due allevatori: Chierico Luigi Antonio di Pavia e Rinaldi Michelangelo di San Zenone al Lambro che passano ai fatti ritirando gli animali di Cornalba Giuseppe.


L’azienda Bergamaschi di Modena, informata di questa situazione critica, pur cessando l’attività d’allevamento decide di mantenere in azienda il nucleo di Spot.


Mi rivolgo al Parco Tecnologico Padano ed in particolare alla Dottssa Flavia Pizzi con la quale ci accordiamo per congelare il seme dell’unico maschio adulto rimasto, e costituire così una “banca del seme Spot”.


Il verro adulto c’è, ma le difficoltà di prelevargli il seme esistono. Speriamo bene !


Abbiamo fatto dei passi avanti e se tutto andrà bene il “maiale della neve” non rischierà la prospettata estinzione !


Nel mese di dicembre ho ricevuto una telefonata dal Dr Taschini Direttore del centro inseminazione artificiale (Semenitaly) di Modena che ha avuto notizia di presenza di seme congelato di razza Spot negli USA.


Smentita la notizia della presenza di verri Spot in un centro di Inseminazione Artificiale negli USA. Si trattava di verri di razza Old Spot e non Spotted Poland ! Anche l’azienda Bergamaschi di Modena chiude e non mantiene la promessa di mantenere in vita il suo nucleo.


Giuseppe Cornalba arriva ancora in nostro soccorso.


Ha ritrovato un verro che aveva venduto qualche anno fa ad un agriturismo piacentino. Ho chiesto aiuto al Centro Tori di Zorlesco e proveremo a fare un prelievo di seme per verificare se sarà congelabile.


Aspettiamo il bel tempo per agire…


Ricerca a cura di Lambri Stefano (Associazione Provinciale Allevatori Milano – Lodi)






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